Filippo Brunelleschi e la cupola del Duomo di Firenze a Santa Maria del Fiore

Il cosiddetto Duomo di Firenze, o meglio la cattedrale metropolitana di Santa Maria del Fiore, è la chiesa fiorentina più famosa, ed è simbolo della città.

L’attuale duomo sore sulle fondamenta della precedente cattedrale di Santa Reparata, e fu sito di culto sin dall’epoca romana.

L’inizio della costruzione del Duomo inizia nel 1296, ma verrà completata solo nel 1436.

L’architetto originario fu Arnolfo di Cambio, ma furono numerose le maestranze che si alternarono nel cantiere del Duomo di Firenze, come ad esempio Giotto, Francesco Talenti e Giovanni di Lapo Ghini.

A Brunelleschi venne affidato l’ultimo progetto per la costruzione del Duomo di Firenze, ovvero la famosa cupola.

Al completamento della cupola di Brunelleschi la chiesa venne consacrata da Eegenio IV nel 1436

Leon Battista Alberti definì il Duomo di Firenze un capolavoro che superava persino l’antichità.

Filippo Brunelleschi divenne presto famoso, e nell’opera del Duomo di Firenze se ne possono apprezzare le qualità di artista, architetto e ingegnere, tramite conoscenza sapientemente unite per un’unica soluzione, ovvero l’erezione della grandiosa cupola di Santa Maria del Fiore.

Storia dei primi progetti

Nel 1367 venne proposto un progetto a 16 mani, ovvero realizzato da otto maestranze differenti. Quando il progetto venne approvato tutti e otto gli artisti promisero di seguire il progetto originale.

Brunelleschi, a 100 anni di distanza dal giuramento degli 8 artisti, tenne fede anch’egli al progetto.

Il modello originale era stato realizzato nello stile del gotico classico, idea di Arnolfo di Cambio.

Dopo la suddivisione dei lavori vi furono dei problemi pratici che si susseguirono nei 50 anni a seguire.

I lavori procedevano piuttosto a rilento, e nel 1410 troviamo pronte le basi per il coro, il pavimento per le absidi e il tamburo del duomo vennero completati.

1410 il coro il coro viene iniziato, e il pavimento delle grandi absidi erano pronte, e il tamburo che avrebbe sorretto il duomo era stato innalzato.

Photo by Maegan White on Pexels.com

Nel 1418 venne lanciato un bando per l’ideazione della struttura del Duomo di Firenze, che stava apportando difficoltà costruttive non di poco conto.

La competizione lanciata nel 1418 venne vinta da Brunelleschi e Ghiberti (articolo correlato Ghiberti), che collaborarono insieme nella costruzione del Duomo di Firenze, iniziata nel 1420.

Successivamente la sopraintendenza passò totalmente nelle mani di Brunelleschi, che nel giro di 16 anni completò la cupola (1436).

La lanterna

La lanterna venne costruita in una fase successiva secondo il progetto di Brunelleschi.

I lavori cominciarono solo nel 1444, ovvero alla morte di Brunelleschi.

La lanterna di Filippo Brunelleschi per il Duomo di Firenze si propone come modello stilistico e innovativo per l”architettura futura. In essa convergono struttura e decorazione.

La lanterna si sviluppa sulla base di un ottagono, e si innalza in un tempietto colonnato. Il soffitto è conico. Tale struttura si pone aldisopra di un contrafforte circolare che termina in volute laterali che svolgono una funzione sia decorativa, sia di supporto alla struttura centrale ottagonale.

Photo by Alex Zhernovyi on Pexels.com

La voluta come novità nell’architettura rinascimentale

Le volute della lanterna sembrano una continuazione delle costole del Duomo di Firenze che terminano nella lanterna nei riccioli delle volute stesse.

Le volute sono una grande novità nell’architettura dell’epoca, e diventeranno un vero e proprio elemento architettonico utilizzato frequentemente in diversi contesti.

Le volute sono dunque un elemento caratterizzante la lanterna della cupola del Duomo di Firenze, e sono presenti anche nei capitelli.

Il tamburo del duomo, il più grande mai costruito, ritroviamo la voluta che fa da spinta verso l’alto all’intera struttura. Li ritroviamo ai quattro angoli perché oltre a una funzione decorativa, svolgono anche una funzione di supporto.

Nella parte circolare del duomo di firenze Brunelleschi aggiunge delle nicchie in basso rilievo

Introduce delle mezze colonne, e da ciò vediamo com Brunelleschi usi gli elementi architettonici in senso scultoreo.

Vediamo che le proporzioni di tali elementi sono particolari, infatti ritroviamo basi allungate, capitelli alti e abachi sottili.

Photo by Fede Roveda on Pexels.com

Le proporzioni di tali elementi sono state sapientemente studiati da Brunelleschi, il quale ha preso in considerazione la posizione di essi: posti in altezza, lontani dall’occhio dello spettatore che guarda dal basso. Tramite lo studio della prospettiva riesce a dare un illusione di proporzioni convenzionali anche dal unto di vista basso e lontano dello spettatore.

Innovazioni di Brunelleschi nel Duomo di Firenze

cose che Brunelleschi inserì e migliorò che vennero utilizzate nei secoli successivi:

  • pennacchi
  • tamburo
  • duomo con due gusci
  • volute
  • coppie di ordini architettonici
  • doppe arcate concentriche
Photo by Camelia Andreea on Pexels.com

Brunelleschi non riuscirà a vedere il suo lavoro al Duomo di Firenze completo perchè morirà prima della fine dei lavori.

Il cantiere passerà nelle mani di altre maestranze, tra cui Michelozzo (collegamento articolo), Manetti, e Bernardo Rossellino (collegamento cantiere di san pietro)

Ghiberti e Brunelleschi creeranno un progetto insieme nel 1418, ma la soprintendenza passerà nel 1426 esclusivamente a Brunelleschi, prendendosi oggi i meriti dei lavori

Il modello del 1418, le implacature, erano un progetto di Ghiberti e Brunelleschi insieme, ma la vera e propria soprintendenza del cantiere viene esclusivamente affidata a Brunelleschi nel 1426.

La cupola

Un problema per la costruzione era la grandiosa cupola che conta 56 metri di altezza e 40 metri di diametro.

La cupola si sviluppa in altezza. Brunelleschi inserisce delle costole in pietra che salgono in verticale dalla base fino alla lanterna, dando slancio alla struttura.

Brunelleschi, inoltre, risole il problema ideando una cupola a doppio strato, con un vuoto in mezzo, in modo da alleggerire la mega struttura.

Per la messa in posizione dei mattoni utilizza una tecnica particolare derivante dagli studi delle antichità, ovvero li posiziona a “spina di pesce” in modo tale che i mattoni si potessero incastrare e sorreggere tra di loro.

Brunelleschi progetta anche le impalcature, e realizzò un nuovo metodo di trasporto dei materiali sul cantiere, ottenendo una licenza speciale per questa ideazione.

Brunelleschi cambierà il progetto espandendo ulteriormente l’esterno della cupola, dandogli la forma finale.

Possiamo vedere che Brunelleschi utilizza le conoscenze delle costruzioni gotiche, ma rielabora le tecniche grazie allo studio delle antichità e all’esperienza pratica, teorica e empirica di Brunelleschi, che avrà anche il merito d’aver applicato principi della meccanica ancora sconosciuti ai suoi tempi.

Ne risulta una grandiosa cupola dallo spirito medievale ma con innovazioni derivanti dall’antichità.

Photo by Edward Stranks on Pexels.com

Black. per ArtAut

3 commenti

Lascia un commento