Antonio da Sangallo il giovane e Palazzo Farnese a Roma

Palazzo Farnese è un gioiello architettonico di Roma, opera di Antonio da Sangallo il Giovane.

Esso è un palazzo cittadino, paragonabile nello stile a Palazzo Baldassini-Melchiore dello stesso Antonio da Sangallo, ma palazzo FArnese può essere considerato l’opera più importante di Antonio da Sangallo.

Palazzo Farnese (Roma) - Wikipedia

Palazzo Farnese fa parte di una serie di edifici costruiti per la famiglia papale.

Papa Clemente VII, prima di diventare papa, era il cardinale Alessandro Farnese, il quale gli commissionerà i lavori nella residenza cardinale.

Successivamente, dopo l’elezione papa nel 1543, Antonio da Sangallo il giovane decide di cambiare i progetti per la residenza, che adesso acquisisce nuove spessore, dato il nuovo titolo del committente.

Iniziarono i lavori di allargamento degli spazi attraverso l’acquisizione di terreni ed edifici intorno il palazzo. Questi spazi verranno rasi al suolo. Allargando la corte, Antonio da Sangallo vi inserirà una scalinata.

Palazzo Farnese a Roma e i marmi della leggendaria collezione Farnese

Le volte preesistenti nela corte vennero abbattute per rifarle in maniera più idonea.

Nel 1542 i lavori procedevano spediti, infatti ai tempi era già visibile la grande facciata e la colonnata, mentre il piano nobile era in parte abitabile.

Sfortunatamente l’edificio venne cambiati durante i secoli, dunque quel che vediamo oggi è il frutto di rielaborazione degli spazi e di deformazione del progetto originale, ma quel poco che sopravvive del 1517, ovvero il vestibolo, due stanze sulla destra e tre arcate della facciata, rendono chiara l’idea innovativa dietro il progetto di Antonio da Sangallo il giovane.

Troviamo dei riferimenti alla costruzione in atto più grandiosa dei tempi, ovvero il cantiere di san Pietro (collegamento articolo), come le colonnate sui pilastri, riferibili al deambulatorio dell’abside sud di San Pietro in Vaticano.

Nei capitelli compositi, con elementi dorici, dei pilastri ritroviamo delle curiose decorazioni con fiordalisi e delfini araldici, che sembrano richiamare gli elementi presenti a Firenze nei palazzi della famiglia Pandolfini.

RomaSegreta.it – Piazza Farnese

Il porticato di pilastri, composti di modanature, si innalza in degli archi sostenuti che concorrono nel creare le volte.

Il particolare della modanatura è rilevante, perché in questo edificio essa è doppia, dunque più alta. Questo elemento caratterizza l’intero edificio.

Palazzo Farnese a Roma e i marmi della leggendaria collezione Farnese

Raddoppiare la modanatura è stato un semplice ma efficace stratagemma utile ad unire i bassi pilastri preesistenti con gli archi.

Nel piano nobile vediamo un ordine ionico molto elegante che decora la facciata del cortile.

Lo "squarcio" dello street artist JR a Palazzo Farnese (RM) – Secondamano®

La facciata possiede tredici 13 baie, ed essa si staglia in lughezza sulla piazza competendo con gli altri palazzi romani.

La facciata è in pietra liscia, queste mura sono ornate da conci e cornici delle finestre che si alternano in edicole e frontoni. Al secondo piano le architravi, presenti nelle cornici del piano terra e del primo piano, vengono eliminate.


Le edicole del piano nobile sono una novità introdotta da Antonio da Sangallo.


Michelangelo porterà a termine la facciata modificando alcuni elementi, come il coronamento della cornice superiore che dona alla facciata un gioco di luci e ombre particolare. La particolarità della finestra centrale nel piano nobile sarà anch’essa una modifica apportata da Michelangelo.

La planimetria si sviluppa in un quadrato, il quale è totalmente svicolato da altri edifici, in modo da potervi girare in tondo senza ostacoli. Possiede un cortile centrale e quattro entrate, una per ogni lato.

L'Architettura del Quattrocento, Cinquecento e Seicento: Palazzo Farnese a  Roma (prima fase 1514-1529, seconda fase 1529-1546)

Nello stile richiama la tradizione di Palazzo Medici, mentre i suoi predecessori Bramante e Raffaello seguono la tradizione di Palazzo Rucellai. (collegamenti articoli)

Vivere Il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo

la struttura e la decorazione richiamano l’antichità in molti particolari. In particolare colpisce l’effetto ornamentale dell’entrata, dove anche lo spazio concorre in questo effetto do meraviglia.

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Troviamo una scalinata che venne aggiunta verso la fine del compimento del progetto.

Nelle facciate laterali sono presenti delle finestre cieche decorative.

Sappiamo che la facciata del giardino venne costruita dopo la morte di Michelangelo, il quale voleva che la loggia al piano nobile rimanesse aperta con tre aperture per vedere il fiume, le colline e il giardino, ma durante i lavori vennero chiuse le apertura, e nel corridoio interno i Carracci realizzarono un grande affresco.

Palazzo Farnese | Turismo Roma

Sulla facciata del giardino vennero introdotte delle logge al piano terra e piano nobile.

I lavori nei due piani superiori, con soprintendente il Vignola, furono completate nel 1568. In questo stesso perido si mensionanzo già gli affreschi dei bolognesi Carracci.

Artisticamente è un lavoro collettivo, con contributi dalla generazione di Raffaello fino a Giacomo della Porta.

Palazzo Farnese

Nel complesso il palazzo può essere considerato principalmente di Antonio da Sangallo il Giovane, e in parte di Michelangelo.

Le critiche

Antonio da Sangallo fu un rande architetto, il quale lavorò persino a San Pietro per un lungo periodo, ma di lui si possono vedere pochi interventi.

Era principalmente richiesto per fortificazioni ed edifici utilitaristici. i suoi design erano fatti per durare, e possiamo vedere questa caratteristica anche in Palazzo Farnese.

Benvenuto Cellini dirà di lui che la sua architettura e i suoi edifici non spiccano in alcun modo perché Antonio da Sangallo il giovane non era né pittore, né scultore, ma un solo un semplice carpentiere.

Lotz sembra essere in accordo con l’idea di Benvenuto Cellini, dichiarando che la sua architettura manca di invenzione e immaginazione architettonica.

Eppure sarà proprio questo stile semplice ed essenziale, con disegni precisi e chiari, che distinguerà Antonio da Sangallo da altri artisti come Bramante, Raffaello o Peruzzi.

Palazzo Farnese – LE VIE DEL GIUBILEO

I suoi disegni per San Pietro sono rappresentativi per capire il modo di lavorare di Antonio da Sangallo il Giovane. Non manca la lezione di Raffaello sul disegno progettuale, infatti tiene sempre in mente la pianta, la sezione e l’elevazione dei suoi edifici, per avere uno schema chiaro del risultato finale.

L’effetto prospettico nei suoi palazzi non ha alcuna rilevanza, perché egli non tratta gli edifici in senso pittorico, ma in senso prettamente architettonico, ovvero volumi e strutture, prendendo in considerazione piuttosto l’aspetto funzionale.

Fino ad all’ora le due arti sorelle, pittura e architettura si incrociavano, adesso Antonio da Sangallo utilizza l’architettura senza elementi pittorici, svincolando l’architettura da canoni derivanti da altre discipline e trattandola come disciplina a se stante

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Bibliografia

W. Lotz (revised by D. Howard), Architecture in Italy 1500-1600, Yale University Press, 1996

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