Raffaello Architetto: opere e innovazioni

Conosciamo tutti Raffaello Sanzio, famoso per i suoi dipinti così caratteristici. Quello che spesso viene ignorato è la sua attività come architetto.

Egli fu capace di applicare le regole classiche dell’architettura rinascimentale, ma fu anche e soprattutto un’innovatore di tali canoni dando nuove prospettive stilistiche che portano il segno del suo genio.

Raffaello nel cantiere di San Pietro a Roma

Raffaello fu uno delle grandi maestranze che collaborarono alla fabbrica di San pietro a Roma.

Gia prima d’essere assunto nella direzione dei lavori di San Pietro, egli propose dei progetti per la sua costruzione, mostrandosi come abile disegnatore progettuale.

Proprio a Raffaello si devono i tre tipi di disegno progettuali fondamentali per il rendering specifico degli edifici senza alcuna distorsione, utilizzati ancora oggi per la progettazione di oggetti:

  • Planimetria
  • assonometria
  • sezione con proiezione ortogonale

È probabile che fu Bramante stesso a consigliare al papa il giovane e promettente artista Raffaello.

Nel 1514 papa Leone X infatti lo assunse per dirigere i cantieri e i lavori della fabbrica di San Pietro.

Però Raffaello non aveva ancora fatto pratica come architetto, la sua fama era più che altro intesa per le sue conoscenze intellettuali e capacità pittoriche.

Eppure i lavori sotto la sua direzione procedettero alquanto spediti.

Le stanze di Raffaello

1514 Raffaello aveva già completato la Stanze della Segnatura e di Eliodoro nelle quali troviamo un’innovazione facente riferimento all’architettura illusionistica. Dunque non si tratta di architettura, bensì di pittura che funge da elemento architettonico.

Nella scuola di Atene possiamo ritrovare una illusione architettonica che per essere compresa bisogna “immergersi” nello spazio illusorio per percepire la reale grandezza e differenza tra spazi architettonici reali e dipinti.

Il punto di vista dello spettatore diventa di nuovo rilevante, infatti l’engagement, ovvero il coinvolgimento, dello spettatore diventa necessario, il quale può vedere l’opera cambiare in base al suo movimento nello spazio.

Raffaello farà sempre attenzione alla presenza dell’uomo nello spazio anche in altre sue opere. Questo concetto di unione tra architettura e uomo è una regola tipicamente classica.

Già nel 1500 possiamo vedere come gli artisti rinascimentali prefigurano quel tipo di arte che richiede partecipazione, così come l’arte minimal del XIX secolo.

Questa nuova concezione dello spazio si può ritrovare anche in tante altre architetture religiose di artisti che seguirono l’esempio di Raffaello.

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Bibliografia

L. H. Heidenreich (revised by P. Davies), Architecture in Italy 1400-1500 (New Haven and London: Yale University Press, 1996)

Livia Tommasi, Cristina Casoli, Codice Arte, Storia dell’arte, Ottocento e Novecento, l’arte extraeuropea, Tutela dei beni culturali

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